Visitiamo Fort la vecchia città (quello che ne rimane) con il suo lungomare, il palazzo del presidente e i caratteristici bazar. Ci fermiamo al tempio induista. Ci fanno pagare anche il respiro: le scarpe, e le foto, e la guida, e l’incenso, ecche è… Tetro. Angosciante.
Poi è la volta del tempio buddista, più rilassante. Qui paghiamo solo l’ingresso. Ma anche qui. Tutte le statue di Budda e compani. Aria rilassata, ma indietro di millenni. Capiamo quanto siamo fortunati ad essere cristiani.
Ecco le Maldive
aereowIl 26 aprile ci aspetta l’isola di Biyadhoo nell’atollo di Male sud che ci accoglie con la sua spiaggia bianca, acqua cristallina e una vegetazione lussureggiante. Restiamo ospiti una settimana.
Subito dopo la sistemazione siamo già in acqua per la prima immersione.
Il resort di Biyadhoo, in stile maldiviano, ė veramente molto bello. Spartano, struttura vecchia ma accogliente, funzionale e molto pulita. Un servizio eccellente. Asciugamani e cambi due volte al giorno. Stanze spaziose e tutte vista mare. Zona camere silenziosa per un buon riposo. Una SPA di alto livello gestito da indonesiani. Un ristorante con cibi elaborati nella cucina e tutti buonissimi, di ottima qualità. Certamente la scelta è modesta, tutti i giorni pesce e carne. Ottime verdure e zuppe. Sempre presente una buonissima pizza e pane. Dolci 3/4 qualità ogni pasto. Mancava di frutta: solo ananas, arance e mele. I cuochi e i camerieri presenti e disponibili. Servizio veloce in 20 minuti il pasto era già servito e terminato. Insomma abbiamo riportato a casa qualche chiletto in più.Bihadoo
L’ isola di forma classica ovale ė percorsa da un sentiero che permette di fare il giro completo passando dentro un giardino tropicale ben tenuto. La barriera di Biyadoo è leggendaria con 7 differenti passaggi e famosa per la sua grotta dove si possono trovare nudibranchi, gamberetti e altro ancora.
reef.wLa barriera corallina è una formazione tipica dei mari e oceani tropicali. È composta da formazioni rocciose sottomarine biogeniche costituite e accresciute dalla sedimentazione degli scheletri calcarei dei coralli, animali polipoidi facenti parte della classe antozoa, phylum Cnidaria.
Il diving dove ci siamo appoggiati è il Dive Ocean, situato vicino al pontile, ė ottimamente organizzato, un ampio spazio di rischiacquo attrezzature, un capanno per appendere le attrezzature tutte numerate da 0 a 50. Interessante è la flessibilità nell’organizzarsi le immersioni. Da terra senza guida o in barca con la guida. È sufficiente scrivere il proprio nome sulla lavagna e si possono fare anche sei immersioni al giorno.
Noi naturalmente siamo stati moderati e ne abbiamo fatte solo 4 al giorno. Ma ne valeva la pena. La cena e il pranzo ci ha rallentato il ritmo altrimenti…
Le immersioni alle Maldive sono uniche.
‘Solo dopo aver fatto le immersioni alle Maldive potrai sentirti un vero sub’
lutianidi.wIl reef (nome anglosassone per indicare l’habitat che si crea a ridosso dei coralli stessi che offrono riparo e protezione a migliaia di specie di pesci, crostacei, molluschi ed echinodermi) e la vita della barriera non è il massimo confrontandola con l’ indo pacifico o il mar rosso soprattutto dopo il passaggio del fenomeno climatico chiamato El Niño del 1997 che ha fatto morire quasi tutti i coralli. Abbiamo notato con meraviglia che i coralli stanno riprendendosi il loro posto. Una buona speranza per il futuro. La vita vince sempre! La ricrescita è centenaria con la speranza che non ritorni un altro ‘Nino’ così intenso.
Per quanto riguarda il pesce in generale e in immersione crediamo non abbia paragoni. Puoi trovare di tutto e di dimensioni enormi. Certamente visibilmente diminuito rispetto a una decina di anni fa anche se ancora capace di emozionare.
tartaruga 2wNon vi descriviamo le singole immersioni perché ne abbiamo fatte una ventina, ma sintetizziamo le emozioni di ciò che abbiamo visto in ogni immersione e dal pontile in un breve elenco.
I pesci di barriera: stone fishes, lion fishes, scorpion fishes, octopus, pipe fishes, ghost pipe fishes, nudibranchi, pappagallo, fisch frog, pesce lima. Mai manca il famoso e indimenticabile pesce pagliaccio (anemonefish).
Tutti e tanti pesci di barriera animano il reef.
È emozionate l’incontro con i banchi di pesce farfalla e fucilieri, grugnitori che quando li vedi incrociarsi in numero di migliaia crea un movimento in acqua simile ad una sinfonia.
Incontrare le murene è cosa più che comune, tra queste sono particolari quelle maculate e quelle piccole dalle labbra colorate che sono tipiche maldiviane. Le abbiamo incontrate in tana e fuori tana di giorno e di notte. A volte sembrava volessero accompagnarci nell’immersione.
aquilewLe aquile di mare questa volta ne abbiamo incontrate a centinaia, da sole e in formazione, lontane e vicine, anche molto vicine, come pure i trigoni che venivano a 10 cm verso la spiaggia per la loro nuotata giornaliera.
Quanti squali abbiamo visto di notte e di giorno: pinna nera, pinna bianca, grigi, nutrice. Sotto il pontile ogni sera attorno ai 15 metri se ne potevano contare una decina.
Da non dimenticare le placide ed affascinanti tartarughe che si facevano avvicinare con tranquillità per essere immortalate.
L’immersione tipica maldiviana è quella sulla pass, e cioè sul canale che separa le isole dall’interno dell’atollo verso l’esterno dell’oceano.
L’isola di Biyadhoo l’abbiamo scelta proprio per la sua posizione strategica. Collocata vicino alle più famose pass ci permetteva in 15/20 minuti di essere sul sito per effettuare l’immersione.
Cocoa, Maafushi, Guraido, Medu Faru, Kandooma sono alcune delle più famose immersioni.
Che impressione vedere il blu terso dell’oceano scendere a 30 metri, agganciarsi con il reef hook (un uncino legato ad una cima che tiene il sub) al fondale con la corrente forte che ti fa volare pur restando sullo stesso posto e veder passare attorno migliaia di pesci: squali, carangidi , tonni, napoleone, fucilieri, cernie, pesci chirurgo.
Un giorno abbiamo visto anche 4 peschi vela (simili al Marlin) di circa 3 metri. In un altro avevamo un banco di carangidi di 50 centimetri ruotarci attorno ad un palmo di mano. Che emozione indescrivibile.
A qualche minuto dal nostro tempo limite di fondo ci lasciamo andare a favore di corrente. Senza far nulla voliamo sopra questi canaloni disseminati da coralli duri che sembrano tante piante per finire sulla barriera a 6/4 metri, rispettando la nostra sosta di sicurezza, guardando il meraviglioso mondo marino e purtroppo dovendo risalire. È già passata un ora e non c’è n’è siamo accorti.
Il doni, tipica barca maldiviana, ci recupera in un attimo. A bordo l’equipaggio ha già preparato il cocco da gustare insieme commentando l’avventura.
La vacanza volge al termine
gruppo subwE’ arrivato il 2 maggio, il viaggio volge al termine. Siamo sull’aereo che ci riporta a casa. Guardiamo dall’alto i colori del mare che accerchiano le bianche isole. Siamo contenti.
Un viaggio desiderato e meritato che ci ha portato a visitare lo Srilanka e l’isola di Biyadhoo.
Una vacanza bella grazie anche ai partecipanti che con la loro generosità e disponibilità hanno permesso la sua realizzazione.
Grazie alla Nosytour che ha sostenuto tecnicamente l’organizzazione.
Un’altra avventura della TridacneSub è andata a buon fine.
Ora siamo pronti a navigare per la prossima, più riposati e più forti di prima.